Criticità delle batterie

In ogni caso, in conseguenza dei principi su cui sono basate (quali sono questi principi? leggi Funzionamento delle batterie) sia con le ripetute cariche e scariche, anche parziali, sia con il semplice passare del tempo (vedi autoscarica ) le batterie si degradano.

Si verificano due fenomeni.

Il primo consiste nella solfatazione IRREVERSIBILE degli elettrodi, costituiti da polvere di piombo pressata ad alta temperatura, in maniera da costituire una massa porosa, di grande superficie.

Piastre solfatate

Piastre solfatate

La formazione e distruzione di solfato di piombo fa parte del normale processo di carica e scarica. Col tempo però, specialmente a temperature alte (sopra i 25 °C, come avviene normalmente nei cabinet elettronici) questo sale assume una forma cristallina insolubile, e non partecipa più al processo di carica/scarica e la capacità si riduce drasticamente (anche del 90%). La batteria continua però ad erogare circa la stessa tensione di una batteria nuova, e non permette facilmente di accorgersi del danno. Questo fenomeno precipita quando la batteria si avvicina alla fine della sua vita.

La misura della capacità effettiva è delicata e richiede un apposito strumento per essere abbastanza precisa.

Il secondo fenomeno consiste nel fatto che il solfato di piombo cristallizzato occupa un volume maggiore. Questo favorisce lo sgretolamento della spugna polvere di piombo, che cade sul fondo, riducendo ulteriormente la capacità

La degradazione è implicita nelle reazioni elettro-chimiche cui è dovuto il funzionamento. Queste reazioni si incrementano con l’aumentare della temperatura.

Concorre al deperimento anche la qualità del piombo usato. Il piombo riciclato (meno costoso e per questo comune nelle batterie economiche) contiene micro contaminanti che accelerano le reazioni negative.

Tutti questi fenomeni sono responsabili delle limitazioni alla durata di vita delle batterie.