Classificazione UPS

I gruppi di continuità (UPS) vengono classificati secondo la norma IEC 62040-3.

Per quanto riguarda il grado di indipendenza della tensione di uscita dalla tensione di entrata si considerano TRE SIGLE:
VFI (Voltaggio e Frequenza Indipendenti): l’UPS genera SEMPRE una nuova alimentazione di uscita, PERFETTA e indipendente da quella di ingresso, sia in tensione che in frequenza.
Corrisponde alla definizione “DOPPIA CONVERSIONE”.
VI (Voltaggio Indipendente):  la tensione d’uscita NON è indipendente da quella di ingresso (quando c’è, cioè in modalità normale, vale a dire con l’UPS alimentato dalla rete elettrica), ma è presente una stabilizzazione che ne riduce le variazioni.
Corrisponde ad un UPS line interactive, con funzione AVR (Automatic Voltage Regulation. Funzione che stabilizza la tensione in uscita ).
VFD (Voltaggio e Frequenza Dipendenti): la tensione d’uscita è la stessa di ingresso (quando c’è, cioè in modalità normale). Non c’è nessuna correzione, come stabilizzatori, filtri o limitatori di sovratensione (variatori). Corrisponde ad un UPS off line.

Per quanto riguarda la forma d’onda prodotta, si considerano TRE LETTERE:                                                              
S = forma d’onda sinusoidale. Distorsione = forma d’onda NON sinusoidale. Distorsione entro i limiti della IEC 61000-2.
Y = forma d’onda NON sinusoidale. Distorsione FUORI dai limiti della IEC 61000-2.

Si utilizzano DUE lettere, per indicare la forma d’onda in modalità normale, e in “modalità batteria” (quando, in caso di blackout, l’UPS usa le batterie). Si potranno avere quindi sigle come SS ( = sempre sinusoidale ), per un UPS a doppia conversione, oppure SX o SY per un UPS line interactive che in modalità normale usa la corrente di rete (che è sinusoidale), mentre in modalità batteria produce  un’onda quadra, più o meno “pulita”.

Per quanto riguarda il grado di protezione dai disturbi, si considerano TRE NUMERI:                            
1 Altissima protezione: Variazione della tensione d’uscita inferiore al 30% del val. nom. per disturbi inferiori a 4 milli secondi, progressivamente migliore al crescere della durata del disturbo, fino al 10% in caso di disturbi inferiori a 1 secondo.
2 Media protezione: NESSUNA protezione per disturbi inferiori a 1 milli secondo. Variazione inferiore al 35% del valore nominale per disturbi impulsivi inferiori a 4 milli secondi, poi variazione inferiore al 100% del valore nominale della tensione d’uscita, progressivamente migliore al crescere della durata del disturbo, fino al 10% in caso di disturbi inferiori a 1 secondo.
3 Bassa  protezione: NESSUNA protezione per disturbi inferiori a 10 milli secondi. Variazione della tensione d’uscita inferiore al 35% del valore nominale della tensione d’uscita per disturbi impulsivi inferiori a 4 milli secondi, poi variazione inferiore al 100% del valore nominale della tensione d’uscita, progressivamente migliore al crescere della durata del disturbo, fino al 10% in caso di disturbi inferiori a 1 secondo.

In oltre si utilizzano tre cifre, a seconda che il grado di protezione si riferisca  alle diverse modalità operative (normale-bypass, normale- batteria con carico lineare, normale- batteria con carico non lineare).

Il sistema è purtroppo un po’ complicato. Riportiamo una tabella con alcuni esempi.

VFI SS 111 È un doppia conversione / onda sinusoidale
sia in modo normale che batteria / protezione assoluta.
VI SS 122 E’ un line interactive / onda sinusoidale / “buco di tensione”
VI SY 133 E’ un line interactive / onda quadra (pseudo sinusoid.) / “buco di tensione”
VFI SY 333 Sconsigliato